Ho comprato Cocomero appena lo avete presentato e ogni volta che replico una ricetta mi emoziono.
Sono così arrabbiata e addolorata davanti a questa tragedia che non ho più parole. Mi sento inutile, vorrei avere delle competenze mediche per poter partire, mi credi?
Cerco di aiutare da lontano, di sostenere le campagne meritevoli, di diffondere le notizie. Eppure ogni giorno la situazione peggiora. Chi dovrebbe occuparsene si gira dall'altra parte. E chi potrebbe parlarne e assicurare una giusta copertura mediatica, non lo fa.
Non so come andrà a finire ma, per parafrasare De André, per quanto ci crediamo assolti
Continua a informarti, a donare, a dare supporto morale diretto a una persona intrappolata a Gaza, o ai suoi parenti fuori Gaza. Il mare è fatto di tante gocce e ognuna conta :)
Ti ammiro molto. Ho preso Cocomero qualche settimana fa e non vedo l'ora di replicarne le ricette. Scrivo costantemente da due anni della Palestina, ma non raggiungo cifre tali da contare effettivamente qualcosa sul mondo dell'informazione (soprattutto se questo è inondato di odio). A differenza tua, che ti sei prodigata nei commenti ai post della Croce Rossa, io ho dovuto disinstallare i social. Non ce la facevo a vedere corpi disintegrati e bambini morenti tra un post e l'altro. Mi sembrava tutto troppo assurdo e troppo doloroso. È bello sapere che c'è qualcuno che riesce a vedere queste scene e a mobilitarsi sul serio. Ed è bello sapere che le vie della speranza sono tante e sono percorse da persone come te ❤️
Ma sappi che anche io ho dovuto silenziare diversi profili perché sono andata completamente in tilt, in particolare dopo aver visto un bambino di un anno e mezzo morire su un lettino del pronto soccorso.
Non sono restata con mio padre, nel momento in cui se ne è andato, per non vedere quel passaggio, e ora so cosa succede perchè ho visto un bambino con addosso solo il suo pannolino, tirare il suo ultimo respiro davanti un medico che piange.
Se non avessi fatto così, non sarei stata in grado di "lavorare" ancora.
Giusto ieri ho silenziato altri due profili che ammiro e che sostengo. Ma c'è una malattia codificata che si chiama "fatigue del volontario", e che è molto seria. Se va oltre, può essere impossibile uscirne.
Quindi: non ti crucciare. Se non stai bene, non puoi aiutare. Quando scendono le mascherine dell'ossigeno in aereo devi mettertela tu per prima e poi alle persone che vuoi proteggere per quel motivo :)
non ho commenti spiritosi, ironici da fare stamattina dopo aver letto il tuo post.
Mi sono vergognata tantissimo.
Mentre io mi limitavo, al calduccio protetta dalla mia casa, ad inveire contro gli assassini del popolo palestinese, tu e tantissime altri avete agito e tutto quello che avete fatto, state facendo e farete, vi fa onore.
La mia stupida superficialità.
Non avevo proprio capito cosa c'era dietro il progetto Cocomero perchè non mi sono mai soffermata a leggere fino in fondo, solo a guardare e di questo chiedo scusa a te e a tutte le persone che si sono impegnate nel progetto.
Sapevo che sarebbe successo, in realtà, ma ho fatto una scelta machiavellica: invece di parlare molto e spesso di Palestina, ho concentrato la comunicazione in giornate dedicate e ad argomenti specifici.
I motivi sono facili da immaginare: volevo essere ascoltata, e so che le persone ascoltano una storia più dei numeri; si avvicinano a una storia difficile da accettare solo attraverso i dettagli di un episodio, di un volto, di un nome specifico. È la natura umana.
Quindi mi sono ritagliata una nicchia.
D'altra parte ci sono tanti canali dove trovare le notizie "generali": i prezzi della farina (ieri, lunedì 28 aprile, costava 300 dollari per un pacco da 25 chili. Con i vermi dentro), le statistiche (ogni ora un bambino viene amputato senza anestesia e senza antidolorifici), i report di persone meravigliose come Francesca Albanese, che svolge il suo compito di relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati a titolo gratuito.
Attenzione: questi canali non sono i giornali e i media maggiori, dove la narrazione del genocidio in corso viene fatta in modo disumanizzante: i bambini palestinesi muoiono (chissà come?); quelli ucraini vengono uccisi dai soldati russi.
Quando viene fatta, perché la questione palestinese - come la si chiamava un tempo - viene giudicata complicata.
Non hai nessuna responsabilità perché come hai scritto "D'altra parte ci sono tanti canali dove trovare le notizie "generali", beh, non li ho cercati. Sono mesi e mesi che covo una grandissima rabbia per tutto quello che stanno facendo a questo popolo e manco mi è passata l'idea di cercare di fare qualcosa di concreto.
Grazie per avermi strappato dal mondo delle favole e avermi sbattuto in faccia quello reale.
Dammi anzi dacci le info necessarie e poi ognuno farà quel che può.
Oggi ho letto una notizia che mi fa ancora sperare nel genere umano: difronte alla connivenza di tutti i governanti, nessuno escluso, in Francia stanno organizzando una marcia su Gaza con l’intento di fermare i massacri sul popolo palestinese.
Sasha, poche parole rimangono dopo le tue e una su tutte: grazie. Vorrei farti però una domanda: avresti mai pensato prima di cominciare questo incredibile percorso ad ostacoli per salvare delle vite umane di riuscire ad essere così coraggiosa, determinata, coerente e generosa? Sembra tutto così difficile, e quanta forza ci vuole. Oltre all'aiuto concreto sei di grande ispirazione.
Onestamente, non ci vuole coraggio a mandare tante email, fare tante telefonate, e stare a giornate su whastapp: ci vuole tempo.
Te lo devi poter permettere in termini economici e di energie fisiche e mentali.
Ma facendo tutto da casa, davanti a un Mac, su una sedia ergonomica, con il riscaldamento e i miei figli con la pancia piena... non posso davvero chiamarlo coraggio. Chiamiamolo sbattone 😅
Però, ed è proprio una cosa diversa, basata sui "se" (se mio nonno aveva le ruote era un carretto), se fossi stata adulta ai tempi della Resistenza, sarei stata partigiana, forse anche spia (essere bionda e bilingue sarebbe stato un asset da sfruttare). L'ho sempre pensato, mi ci sono sempre immaginata.
Ma di nuovo, non ho mai dormito fuori d'inverno, non ho mai patito la fame: mi dico che avrei resistito, ma è facile dirselo dal divano e sentirsi tanto brava.
Con gli occhi pieni di lacrime e il cuore gonfio ♥️ e fiera di essere ostinata e contraria e dalla parte giusta della storia. Perché si, è a tratti faticoso ma questa è l’unica cosa giusta da fare.
Vorrei avere modo,mezzi e tempo per poter accogliere,organizzare,rifocillare. Invece sto qui a struggermi,se pur donando quel poco che posso e diffondendo consapevolezza contro questo osceno genocidio
Buongiorno Sasha, ti sono grata per avermi dato la possibilità di acquistare il ricettario🍉, ho inoltrato il link ad amici che penso possano altrettanto gradirei e diffondere.. è una goccia in questo mare di disperazione, ho anche aiutato la ragazzina Renad che si ig proponeva ricette a modo suo con quei pochi mezzi e ingredienti a disposizione, sempre meno.. Finché un giorno il suo sorriso si è giustamente spento, la disperazione ha preso il sopravvento.. com'è naturale che sia, se solo provo ad immaginare dopo due anni di atrocità attorno a lei ed ai bimbi di Gaza.. piangeva perché voleva ritornare a scuola! Anni fa venne in agronomo palestinese qui in terra di Bari a spiegare come sopravvivevano agli abusi dei coloni che gli distruggevano raccolti, tagliavano tu ature per irrigazione via così.. Seguo questa causa dai tempi di Arafat, siamo popoli affini, il mediterraneo ci unisce.. ma molto di noi hanno voltato le spalle a questo mare se non per riempire le spiagge d'estate e girovagare in crociera.. 😞
la mia risposta è cruda: lasciandosi convincere dai populisti che il piccolo interesse immediato, che la paura dell'altro montata ad arte siano buoni motivi per votarli.
Ho un piccolo rito del martedì, leggere la tua newsletter a colazione, prima di alienarmi nelle consuete call quotidiane.
Stamattina la lettura mi ha lasciato una sensazione dolce amara: quanto ancora non sappiamo della situazione in Palestina, quanto ancora si deve fare per limitare questo vortice di inumana miseria.
Grazie Sasha.
Ho comprato Cocomero appena lo avete presentato e ogni volta che replico una ricetta mi emoziono.
Sono così arrabbiata e addolorata davanti a questa tragedia che non ho più parole. Mi sento inutile, vorrei avere delle competenze mediche per poter partire, mi credi?
Cerco di aiutare da lontano, di sostenere le campagne meritevoli, di diffondere le notizie. Eppure ogni giorno la situazione peggiora. Chi dovrebbe occuparsene si gira dall'altra parte. E chi potrebbe parlarne e assicurare una giusta copertura mediatica, non lo fa.
Non so come andrà a finire ma, per parafrasare De André, per quanto ci crediamo assolti
saremo per sempre coinvolti.
Un abbraccio.
Continua a informarti, a donare, a dare supporto morale diretto a una persona intrappolata a Gaza, o ai suoi parenti fuori Gaza. Il mare è fatto di tante gocce e ognuna conta :)
Ti ammiro molto. Ho preso Cocomero qualche settimana fa e non vedo l'ora di replicarne le ricette. Scrivo costantemente da due anni della Palestina, ma non raggiungo cifre tali da contare effettivamente qualcosa sul mondo dell'informazione (soprattutto se questo è inondato di odio). A differenza tua, che ti sei prodigata nei commenti ai post della Croce Rossa, io ho dovuto disinstallare i social. Non ce la facevo a vedere corpi disintegrati e bambini morenti tra un post e l'altro. Mi sembrava tutto troppo assurdo e troppo doloroso. È bello sapere che c'è qualcuno che riesce a vedere queste scene e a mobilitarsi sul serio. Ed è bello sapere che le vie della speranza sono tante e sono percorse da persone come te ❤️
Ti ringrazio.
Ma sappi che anche io ho dovuto silenziare diversi profili perché sono andata completamente in tilt, in particolare dopo aver visto un bambino di un anno e mezzo morire su un lettino del pronto soccorso.
Non sono restata con mio padre, nel momento in cui se ne è andato, per non vedere quel passaggio, e ora so cosa succede perchè ho visto un bambino con addosso solo il suo pannolino, tirare il suo ultimo respiro davanti un medico che piange.
Se non avessi fatto così, non sarei stata in grado di "lavorare" ancora.
Giusto ieri ho silenziato altri due profili che ammiro e che sostengo. Ma c'è una malattia codificata che si chiama "fatigue del volontario", e che è molto seria. Se va oltre, può essere impossibile uscirne.
Quindi: non ti crucciare. Se non stai bene, non puoi aiutare. Quando scendono le mascherine dell'ossigeno in aereo devi mettertela tu per prima e poi alle persone che vuoi proteggere per quel motivo :)
Buongiorno Sasha
non ho commenti spiritosi, ironici da fare stamattina dopo aver letto il tuo post.
Mi sono vergognata tantissimo.
Mentre io mi limitavo, al calduccio protetta dalla mia casa, ad inveire contro gli assassini del popolo palestinese, tu e tantissime altri avete agito e tutto quello che avete fatto, state facendo e farete, vi fa onore.
La mia stupida superficialità.
Non avevo proprio capito cosa c'era dietro il progetto Cocomero perchè non mi sono mai soffermata a leggere fino in fondo, solo a guardare e di questo chiedo scusa a te e a tutte le persone che si sono impegnate nel progetto.
Penso di avere le mie responsabilità, in questo.
Sapevo che sarebbe successo, in realtà, ma ho fatto una scelta machiavellica: invece di parlare molto e spesso di Palestina, ho concentrato la comunicazione in giornate dedicate e ad argomenti specifici.
I motivi sono facili da immaginare: volevo essere ascoltata, e so che le persone ascoltano una storia più dei numeri; si avvicinano a una storia difficile da accettare solo attraverso i dettagli di un episodio, di un volto, di un nome specifico. È la natura umana.
Quindi mi sono ritagliata una nicchia.
D'altra parte ci sono tanti canali dove trovare le notizie "generali": i prezzi della farina (ieri, lunedì 28 aprile, costava 300 dollari per un pacco da 25 chili. Con i vermi dentro), le statistiche (ogni ora un bambino viene amputato senza anestesia e senza antidolorifici), i report di persone meravigliose come Francesca Albanese, che svolge il suo compito di relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati a titolo gratuito.
Attenzione: questi canali non sono i giornali e i media maggiori, dove la narrazione del genocidio in corso viene fatta in modo disumanizzante: i bambini palestinesi muoiono (chissà come?); quelli ucraini vengono uccisi dai soldati russi.
Quando viene fatta, perché la questione palestinese - come la si chiamava un tempo - viene giudicata complicata.
E invece è tanto semplice.
Non hai nessuna responsabilità perché come hai scritto "D'altra parte ci sono tanti canali dove trovare le notizie "generali", beh, non li ho cercati. Sono mesi e mesi che covo una grandissima rabbia per tutto quello che stanno facendo a questo popolo e manco mi è passata l'idea di cercare di fare qualcosa di concreto.
Grazie per avermi strappato dal mondo delle favole e avermi sbattuto in faccia quello reale.
Allora ti do il benvenuto nel club delle stanche 😅 se hai bisogno di una mappa per capire dove vuoi andare, sai dove trovarmi 😘
Dammi anzi dacci le info necessarie e poi ognuno farà quel che può.
Oggi ho letto una notizia che mi fa ancora sperare nel genere umano: difronte alla connivenza di tutti i governanti, nessuno escluso, in Francia stanno organizzando una marcia su Gaza con l’intento di fermare i massacri sul popolo palestinese.
Ti rimando al profilo instagram di WatermeloFriends.it: https://www.instagram.com/watermelonfriendsit/ troverai tutte le basi e da lì potrai scegliere quale via intraprendere.
Buon lavoro, e grazie!
Grazie.
Sasha, poche parole rimangono dopo le tue e una su tutte: grazie. Vorrei farti però una domanda: avresti mai pensato prima di cominciare questo incredibile percorso ad ostacoli per salvare delle vite umane di riuscire ad essere così coraggiosa, determinata, coerente e generosa? Sembra tutto così difficile, e quanta forza ci vuole. Oltre all'aiuto concreto sei di grande ispirazione.
Onestamente, non ci vuole coraggio a mandare tante email, fare tante telefonate, e stare a giornate su whastapp: ci vuole tempo.
Te lo devi poter permettere in termini economici e di energie fisiche e mentali.
Ma facendo tutto da casa, davanti a un Mac, su una sedia ergonomica, con il riscaldamento e i miei figli con la pancia piena... non posso davvero chiamarlo coraggio. Chiamiamolo sbattone 😅
Però, ed è proprio una cosa diversa, basata sui "se" (se mio nonno aveva le ruote era un carretto), se fossi stata adulta ai tempi della Resistenza, sarei stata partigiana, forse anche spia (essere bionda e bilingue sarebbe stato un asset da sfruttare). L'ho sempre pensato, mi ci sono sempre immaginata.
Ma di nuovo, non ho mai dormito fuori d'inverno, non ho mai patito la fame: mi dico che avrei resistito, ma è facile dirselo dal divano e sentirsi tanto brava.
Ho letto con piacere la tua newsletter. Ti stimo molto per quello che fai. Anche io ho Cocomero e ho dato un contributo per aiutare una famiglia.
Mi piace la cucina mediorientale ed ho già replicato diverse ricette. Ho pure acquistato lo Za’atar 😌.
Grazie per tutto
Con gli occhi pieni di lacrime e il cuore gonfio ♥️ e fiera di essere ostinata e contraria e dalla parte giusta della storia. Perché si, è a tratti faticoso ma questa è l’unica cosa giusta da fare.
sista.
Vorrei avere modo,mezzi e tempo per poter accogliere,organizzare,rifocillare. Invece sto qui a struggermi,se pur donando quel poco che posso e diffondendo consapevolezza contro questo osceno genocidio
continua così!
Buongiorno Sasha, ti sono grata per avermi dato la possibilità di acquistare il ricettario🍉, ho inoltrato il link ad amici che penso possano altrettanto gradirei e diffondere.. è una goccia in questo mare di disperazione, ho anche aiutato la ragazzina Renad che si ig proponeva ricette a modo suo con quei pochi mezzi e ingredienti a disposizione, sempre meno.. Finché un giorno il suo sorriso si è giustamente spento, la disperazione ha preso il sopravvento.. com'è naturale che sia, se solo provo ad immaginare dopo due anni di atrocità attorno a lei ed ai bimbi di Gaza.. piangeva perché voleva ritornare a scuola! Anni fa venne in agronomo palestinese qui in terra di Bari a spiegare come sopravvivevano agli abusi dei coloni che gli distruggevano raccolti, tagliavano tu ature per irrigazione via così.. Seguo questa causa dai tempi di Arafat, siamo popoli affini, il mediterraneo ci unisce.. ma molto di noi hanno voltato le spalle a questo mare se non per riempire le spiagge d'estate e girovagare in crociera.. 😞
Buongiorno, ho effettuato la donazione, come posso accedere al libro Cocomero? Grazie
Ciao Pinuccia, dal link che ho messo nella newsletter: https://cocomero.premiate.org grazie!
Love this! Reminds me of the Mortadella Focaccia sandwich recipe I adapted from L.A.-based Roman cuisine restaurant Mother Wolf for easy home cooking!
check it out:
https://thesecretingredient.substack.com/p/recreating-evan-funkes-la-mortazza
Ti leggo ora, ho pianto molto. E mi chiedo come sia possibile tutto questo.
la mia risposta è cruda: lasciandosi convincere dai populisti che il piccolo interesse immediato, che la paura dell'altro montata ad arte siano buoni motivi per votarli.
Guarda lo scenario politico mondiale...
Ho un piccolo rito del martedì, leggere la tua newsletter a colazione, prima di alienarmi nelle consuete call quotidiane.
Stamattina la lettura mi ha lasciato una sensazione dolce amara: quanto ancora non sappiamo della situazione in Palestina, quanto ancora si deve fare per limitare questo vortice di inumana miseria.
Grazie ❤️
Ogni incrinatura nel silenzio apre uno spiraglio: per questo le condivisioni sono importanti ❤️