1 ricetta e 1 cosa bella n°98 (quella della domanda e dell'offerta)
Water feature, sciroppo di pompelmo, microfemminismo
Ciaone
Io ero sotto un lampione, e l’ho percepito alle mie spalle.
Lui era solo un ramo mosso dal vento. Ma la sua ombra, alle 4 del mattino, mentre Sugar espletava la sua solita diarrea notturna (don’t ask), mi ha fatto venire un infartino piccino picciò. Sembrava proprio un grosso braccio che stava per ghermirmi.
Tornando verso casa ripensavo a un post socio-culturale affascinante che avevo letto durante la giornata (su Instagram, purtroppo non riesco a recuperarlo).
Una donna afroamericana (se ricordo bene l’accento) poneva una domanda alle sue follower: come sarebbe la vostra vita, se gli uomini sparissero tutti improvvisamente? Cosa fareste in questo “mondo nuovo”?
Ho letto molte risposte, tra le migliaia arrivate, e la reazione tipica, anzi univoca, suonava così:
A prescindere dal cuore spezzato per aver perso il mio partner, i miei figli e i miei amici… farei una passeggiata nel parco di notte / dormirei sulla spiaggia / andrei a bere con le mie amiche con un vestito cortissimo e i tacchi e tornerei a casa a piedi / terrei le finestre aperte / non chiuderei a chiave la porta / disdirrei l’abbonamento alla sorveglianza di casa / andrei in campeggio nel bosco / viaggerei da sola.
Non c’era un sentimento post-apocalittico, non c’era un’angoscia da Pifferaio di Hamelin, non c’era da nessuna parte “e ora chi mi proteggerà dalle tigri dai denti a sciabola? Chi mi aprirà i cetriolini?”.
C’era una semplice, incredula, gioiosa presa d’atto: ORA POSSO.
Ora posso stare tranquilla. Ora posso fare cose che non ho mai potuto fare perché avrei rischiato la vita, cose che gli uomini possono fare senza porsi il problema della sicurezza, come dormire in spiaggia o campeggiare nel bosco.
Ovunque usciva il concetto liberatorio di fare cose “da sola”: l’appropriazione dell’indipendenza e della privacy, perché certo che dal bar puoi tornare a casa a piedi, ma sarebbe folle non farlo in formazione-testuggine con le amiche (e poi, perché ognuna rientri sana e salva bisogna che tutte abitino nello stesso palazzo, e non so te, ma io a bere con le mie condomine non ci vado davvero).
Una commentatrice aveva posto la stessa domanda, al contrario, al suo compagno; lui aveva risposto: “mi rilasserei con gli amici, con sport e videogiochi, guarderei la tv, e dopo un po’ di tempo cercherei di capire cosa è successo e come andare a riprendere tutte le donne”.
Una rondine non fa primavera e la risposta di un singolo uomo non fa statistica, ma come ha notato la commentatrice stessa: “non è interessante come a nessuna donna qui sia venuto in mente di andare a riprendere gli uomini? Questo fa capire quanto sia pericoloso il mondo per noi”.
Ero arrivata quasi sotto casa con questi pensieri, quando ho notato che c’era un uomo fermo sul marciapiede a 30 metri da me, che mi guardava.
Mi è andato il cuore in gola: non passano nemmeno le macchine, alle 4 del mattino. Ci sono solo io col mio cane. Menomale che è una pastora maremmana mordace e molto prevenuta nei confronti dei maschi sopra i 5 anni, e menomale che so quale parola dire per farla attaccare istantaneamente. Se però avessi un barboncino, un pincher toy, ma anche un cane grande e pacioccone come un golden retriever?
L’uomo deve aver visto che il ritmo dei miei passi ha mancato un battito, e ha attraversato la strada, fermandosi dall’altro lato e dandomi le spalle.
È una cosa gentile che so fanno molti uomini (mio marito, ad esempio) in situazioni fraintendibili (e quindi ansiogene) per non far sentire minacciate le donne, tenendo comunque un occhio su di loro per assicurarsi che non gli succeda niente.
Sono infine rientrata, ho chiuso la porta a chiave, e sono tornata a letto con un ultimo pensiero: nella manosphere, gli uomini sono arrabbiati neri perchè le donne che si emancipano non hanno più bisogno della loro protezione, e si sentono defraudati del loro principale ruolo “naturale”. Senza capire che non è per niente naturale, quel ruolo, ma tutto culturale. E che potrebbero liberarsene attraverso la parità dei diritti.
Che strano, questo mondo, in cui se non esistessero del tutto gli uomini, non avremmo bisogno di protezione. Che faticoso, questo mondo, in cui gli uomini ci proteggono dagli altri uomini. Che assurdo, questo mondo, in cui gli uomini creano sia la domanda che l’offerta.
Una ricetta
Luciano, il vicino delle galline e della faina, ha un surplus di pompelmi e me ne regala a cassettate.
Ci sto facendo tanto sciroppo, che allungo con acqua “per una bevanda dissetante”, come si diceva una volta nelle pubblicità.
[giuro che non è una foto ritoccata, i colori sono veri!]
Il principio vale per tutti gli agrumi:
fai uno sciroppo 1:1, portando a bollore acqua e zucchero (ad esempio 100 grammi di zucchero + 100 grammi di acqua)
quando lo zucchero si è sciolto, spegni e lascia raffreddare
unisci succo di agrumi fresco, ma filtrato (lo so che vuoi le proporzioni; potrei dirti 1:1 con lo sciroppo, in realtà ne metto quanto ne ho: di più, di meno, viene bene in ogni caso, tanto poi allungo con acqua quando lo bevo)
conserva in frigo (per esperienza diretta, so che si conserva bene per almeno tre settimane; poi l’ho finito)
Se sai vivere, pimpa il tuo bicchiere mixandolo con del sughetto avanzato dalle fragole marinate in zucchero e limone 🍹
Una cosa bella
La mia gioia è incontenibile, per cui questa è un’anticipazione su qualcosa che arriverà in seguito, qualcosa di ben più dettagliato e utile a chi voglia replicare il nostro “water feature”.
DICESI WATER FEATURE… una presenza di acqua in giardino, che sia uno stagno, un laghetto, una fontana, una vasca, una peschiera (per favore NO, non imprigionare dei pesci), ma anche una semplice conca di pietra che animi la situa, perchè dove c’è acqua c’è vita: rane, tritoni, porcospini, uccelli, pipistrelli arrivano subito.
Topi? Può essere, fanno parte dell’ecosistema.
Zanzare? Con il giusto equilibrio di piante che ossigenano (bisogna farsi consigliare dal vivaio) e con il formarsi naturale di un ecostistema (predatori come rane, uccelli e pipistrelli), le zanzare di una volta (quelle che pungevano solo di notte e proliferavano nell’acqua stagnante profonda) non sono un problema. Le zanzare tigre, che pungono tutto il giorno e depositano le uova in ristagni molto bassi (come i sottovasi), sono un problema a parte che non pertiene il water feature.
Btw, lo chiamo water feature perché è un termine omnicomprensivo, infatti è così che lo chiamano in Gardener’s World, il programma inglese di giardinaggio che me ne ha creato l’esigenza anni fa.
[la mia prima volta in un vivaio di piante palustri: esperienza esaltante!]
Abbiamo battezzato il water feature sabato, dopo averlo progettato per mesi, averlo fatto costruire (con qualche disavventura), aver fatto una fantastica gita al vivaio Area Palustre, aver rinvasato tutte le piante comprate per farle propagare meglio, e averle infine sistemate nella vasca. Sono stata pieds dans l’eau per ore, il che ha solo accresciuto la soddisfazione di sedermi a guardare la pioggia cadere intorno alla ninfea, i cranberry, i papaveri d’acqua, l’imperata, il claudium e le rose palustri. Con ogni movimento d’aria le erbe frusciano, e sotto il sole le api si gettano con ingordigia sui piccoli fiori dei cranberry.
È decisamente l’angolo di giardino che amo di più.
Togliti una curiosità
Così come esistono le microaggressioni maschiliste (“posso parlare con suo marito, così lo spiego a lui?”), esiste il microfemminismo. Non ci avevo mai pensato, non in questi termini almeno, finché proprio ieri ho visto questo post collettivo su Instagram che mi ha fatto “snortare” (ridere tirando sul naso: snort).
È in inglese quindi riporto qui alcuni degli esempi di spazi maschili sovraestesi che vengono messi in questione con piccole ma potenti azioni femministe di disturbo:
presentarsi in ambulatorio e dare per scontato che a visitare sia una dottoressa
chiedere agli uomini “lavori?” invece di “che lavoro fai”?
quando un uomo parla di sport, dare per scontato che stia parlando di sport femminile, obbligandolo a chiarire
per chi lavora in un bar: dare per scontato che il drink con la ciliegina e l’ombrellino sia per l’uomo
per chi lavora in un ristorante: guardare solo la donna mentre si prende l’ordinazione (soprattutto del vino)
per chi insegna, chiedere alla classe “cosa ha cucinato papà ieri sera?”
chiedere agli uomini come hanno capito di essere etero
per chi lavora in una scuola, quando uno studente non sta bene, chiamare per primo il padre
dire “mi spiace, non ho spicci” a chi fischia o fa cat calling per strada
rispondere agli uomini che alzano la voce che non c’è bisogno di essere così emotivi
per chi lavora in un’agenzia di viaggio, appaiare padre e figli e mettere la madre da un’altra parte quando gli si prenota un volo
PS – Hai voglia di esempi costruttivi di maschilismo in decostruzione? Citofona il progetto di media literacy bro.siamotuttimaschilisti.
Hai idee di microfemminismo da condividere?
Video della settimana
Questa è una spiaggia libera di Genova, e lui, che raccoglie la spazzatura con una pinza e la mette in un bidone, è una brava persona:
[adoro]
Accatatevill’
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Ho co-scritto un’ebook: si chiama “Cocomero - ricette d’ispirazione levantina per la pace” che contiene 40 favolosi piatti. Puoi comprarlo facendo una donazione minima di 5€ a una famiglia di rifugiati palestinesi, direttamente sul suo GoFundMe. Trovi tutte le spiegazioni sul sito di Cocomero 🍉
PS - se ti è piaciuto quello che hai letto, lascia un cuore. Per me significa molto, perché lo leggeranno più persone. Grazie!
Un pò di speranza: a scuola, quando è ora di telefonare chiedo sempre a chi è meglio che telefoni perchè magari uno dei due genitori è via per lavoro oppure fa un lavoro che non gli permette di rispondere al telefono: non sempre quindi mi viene chiesto di chiamare la mamma. Anche per quanto riguarda la preparazione di merende, pasti, pulizie, nomino sempre sia papà che mamma e nessuno si stupisce per fortuna. Invece se parlo con le colleghe di mio marito che si occupa delle pulizie di casa mi viene risposto che sono proprio fortunata e che lui è proprio bravo. Mah!
La sapevo questa cosa del mondo senza uomini,ma oggi mi ha fatto piangere 😭