1 ricetta e 1 cosa bella / n° 57 (quella degli amici che sanno)
Ciaone
"Perché mi tiene sveglio, perché mi manca tuo padre e perché il sapere va passato".
Invece di rispondere semplicemente "prego" ai miei profusi ringraziamenti, Marco ha spiegato così perché aveva invitato a pranzo me e mio figlio Mario.
Aveva appena sparecchiato, e davanti una vecchia mappa di Genova, ci aveva annunciato che ci avrebbe portato a vedere tre cose nel centro storico.
Marco Buscaglia è un'istituzione genovese: professore di greco e latino in pensione, ha dato ripetizioni a tutti e tre i miei figli - sempre gratis et amore dei, o meglio per amore della cultura e della nostra famiglia. Era uno degli amici più cari di mio padre, e per me uno dei più simpatici perché ha sempre avuto la faccia che ride tutta - non solo gli occhi e la bocca, ma anche il naso.
È un entusiastone della vita, come lo era mio padre, e infatti durante il lockdown si erano inventati il Decamerone 2020: ogni giorno alle 18 si riunivano in videochiamata con altri amici, ogni giorno con un bicchiere di vino a portata di mano, ogni giorno ognuno di loro intratteneva gli altri con un argomento di cui era esperto ed esperta.
Venendo da settori professionali molto diversi, c'era parecchio da imparare per tutta la ghenga: ma sarebbe stato riduttivo se avessero parlato solo di epigrafi, geopolitica, archivistica, produzione televisiva o mappe digitali.
So ad esempio che mio padre, ingegnere navale, preparò due lezioni storiche su Ravenna, città natale dei suoi genitori. Che ora mi dolgo di non aver ascoltato (noi figli avevamo ricevuto un invito da "uditori").
Però ho avuto il privilegio di essere portata a osservare due "cartelli" latini a Porta Soprana; i fregi sulla fiancata della Cattedrale di San Lorenzo; e un sarcofago che narra la tragedia di Alcesti appeso letteralmente a caso su un muro davanti il chiostro della Chiesa di Santa Maria delle Vigne... avendo come cicerone il caro Marco.
E la fortuna di poter fare domande come: "ma se finisce bene, perché è una tragedia?"
Risposta: "Perché in realtà nella letteratura classica ci sono diverse tragedie che finiscono bene e diverse commedie che finiscono male; "Alcesti" veniva presentata come dramma satirico dopo tre tragedie (andare a teatro nella Grecia Antica era come andare a un festival), anche se non è nemmeno quello, per quanto la figura di Ercole sia piuttosto comica... il solito grande e grosso e belinone!".
A spasso con Marco in Via Garibaldi (Patrimonio dell'UNESCO), a Genova
Ammetto che il tempo che preferisco passare con gli amici, è quello speso ad imparare qualcosa da loro: come si pronuncia una colorita espressione napoletana, come fa una cinciallegra, come cambia il colore di un pigmento dipinto su un piatto quando viene smaltato e cotto.
Tante volte mi rendo conto che mi si seccano gli occhi e la bocca quando li ascolto, perché apro tutto per assorbire quanto più possibile del sapere che mi mettono a disposizione - come se rischiassi di perdermi qualcosa abbassando le palpebre o degluttendo.
E a te, capita mai?
Una ricetta
Questa è una ricetta per la dispensa. Me la sono fatta dare dalla mia talpa interna a Farina Petra, l'istruttore di panificazione Luca Giannino.
Ed è... * rullo di tamburi *...
Come si conserva la farina d'estate?
Perché la farina è la madre di tutte (beh, tante) le ricette, e perché senza farina buona di buono si fa poco.
Una cosa bella
Antefatto: qualche giorno fa passando in un vicolo, mi sono imbattuta in una spessa striscia di polvere instetticida cosparsa lungo il muro di cinta di un giardino.
Ho dato uno strattone al guinzaglio per non far avvicinare la Shu, e mi è salita la carogna a vedere così tanto veleno esposto a ogni essere vivente che passa dal quel vicolo - per cosa poi? Per delle formiche che se vogliono entrare nella casa di chi lo ha messo, passeranno semplicemente 20 cm più in là.
Ho espresso il mio pensiero senza filtri su Instagram, e avuto reazioni altrettanto non-mediate.
Prima di tutto, quelle pratiche: ho scoperto che è (giustamente!) vietato fare cose di questo genere, e che si può sporgere denuncia.
Poi, una insistente signora che si è detta "più animalista di me" perché dà da mangiare ai gatti del quartiere, ma non ci pensa due volte ad ammazzare insetti, serpenti e piccioni, mi ha invitata a portarmi le formiche degli altri a casa mia (suona familiare? Mancava giusto il suggerimento di usare una ruspa).
Tre persone mi hanno raccontato di invasioni perniciose (formiche che mangiano muri e mobili), e tutte le altre hanno condiviso strategie gentili per sviarle dalla propria dispensa (zucchero sistemato sul davanzale; borotalco, cannella, caffé lungo i battiscopa...) e convivere serenamente con queste piccole, straordinarie creature.
Copio e incollo un messaggio adorabile, che testimonia ancora una volta quanto ogni situazione possa essere letta in modo positivo se si ha la pazienza di mettersi gli occhiali:
Da me entrano in cucina e pascolano liberamente, ma ho notato che restano davanti al terrazzo, sotto al tavolo... Raccolte due briciole, vanno e vengono. Non hanno mai invaso armadietti e altri spazi (forse xchè trovano quel che cercano senza dover ispezionare ogni anfratto). Mio figlio (4 anni)
dopo pranzo va appositamente a sistemare alcune briciole vicino alla
porta balcone, per preparare il bottino alle formiche. L'altro giorno c'era la figlia dei nostri vicini a casa nostra e il mio cucciolo le ha mostrato le nostre "fommiche domettiche". L'altra bimba allibita: "mia mamma non me le farebbe mai tenere" 🤣🤣
Togliti una curiosità
Botanica in croud sorcing: sempre a proposito di passare il sapere e #senonciaiutiamotradinoi, una settimana fa ho lanciato un accorato appello per trovare il nome di questo fiore bellissimo che cresce spontaneo nel mio giardino e che pare fatto di frattali.
Tantisssssssime le risposte e le persone che hanno cercato sui loro libri, app, chiesto alla nonna, al contadino vicino, all'insegnante dell'istituto agrario.
Che sia un'apiacea l'abbiamo portata a casa.
Ma quale?
Nella mia cerchia di green nerd pensiamo (per disperazione, a questo punto) che faccia parte delle carote selvatiche, le quali se ibridate potrebbero prendere varie forme (la stiamo buttando in vacca per mancanza di risposte certe).
Io il fiore lo riappoggio qui:
Aiutami a togliermi questa curiosità, ti prego!